DA BIOSPHERA 2.0 A BIOSPHERA 3.0

DA BIOSPHERA 2.0 A BIOSPHERA 3.0

Da marzo 2016 in Italia ha avuto grande successo l’iniziativa di Biosphera 2.0, la casa ad energia zero con finestre Internorm nata da un’iniziativa di Aktivhaus, del Politecnico di Torino, di Zephir Passivhaus Italia e di Minergie.

Protagonista di un lungo itinerario di esposizioni e di momenti di approfondimento in città come Courmayeur, Aosta, Cuneo, Milano, Riccione, Torino, Locarno, Bolzano, Roma e Genova, oggi la casa viene esposta in un’iniziativa fuori salone a Milano nei giorni del Salone Internazionale del Mobile, dal 17 al 22 aprile, dove viene a contatto con un pubblico particolarmente ampio.

La casa, che è stata abitata da 24 studenti e, nella parentesi romana, da un capitano dell’esercito italiano, ha fornito al team di ricercatori di Biosphera 2.0 dati relativi al sistema energetico e alle qualità biofisiche e climatiche sviluppate nel modulo abitativo fornito delle tecnologie più evolute nell’isolamento, nella climatizzazione e nel recupero dell’energia.

Mentre la casa della Energy Revolution fa il punto sui risultati ottenuti in aree climatiche profondamente diverse tra loro, dall’inverno alle alte quote alpine alla calda estate delle località di mare italiane, si sta già realizzando una nuova esperienza, ancora più affascinante della prima.

Si chiama Biosphera 3.0 e sembra avere tutte le carte in regola per stupirci, ancora una volta, per la portata innovativa delle sue soluzioni. Partendo dall’osservazione e dai risultati della precedente versione, il progetto Biosphera 3.0 si propone di analizzare ancora di più il rapporto che intercorre tra involucro edilizio e fisiologia umana. Il modulo avrà dimensioni maggiori e avrà un layout di protezione dell’irraggiamento variabile, capace di adattarsi ai diversi contesti in cui verrà posizionato.

Biosphera 3.0 adotterà infatti una serie di accorgimenti tecnologici, in linea con la filosofia del Biophilic Design Scientifico, per ottenere un habitat in grado di aumentare il benessere psico-fisico, la concentrazione mentale e il potenziale di energia di chi abita all’interno e di indurre soddisfazione, gratificazione, produttività e salute.

In particolare verranno sviluppati sistemi di filtrazione dell’aria a base vegetale e verrà attivato un rigoroso controllo di inquinanti come PM2,5-10, benzene, formaldeide, tetraclorofenolo, toluene. Per ottimizzare il bilancio tra irraggiamento, evaporazione e conduzione, verranno inoltre installati sistemi di riscaldamento e raffrescamento radianti automodulanti e scanner termografici che interagiscano con i sistemi di climatizzazione.

Le soluzioni di Biosphera 3.0 nascono dalla consapevolezza che il benessere psico-fisico è il risultato della sintonia che si viene a creare tra l’uomo e l’habitat che lo circonda. In particolare vengono considerati prioritari fattori quali l’elevato isolamento termoacustico, l’assenza di ponti termici e di infiltrazioni d’aria, il bilanciamento degli scambi termici tra uomo e ambiente, l’uniformità della temperatura superficiale e la qualità dell’aria.

Il riscaldamento radiante elettrico è di tipo adattivo, non legge solamente le condizioni dell’aria ma anche delle pareti e capisce l’attività che si sta svolgendo all’interno del luogo adattando quindi il suo contributo ottimizzato.

Un bracciale, collegato a quattro sensori, consentirà di monitorare gli effetti del comfort interno sulla persona che vi abita, grazie all’analisi di segnali fisiologici quali l’attività elettrodermica, il flusso sanguigno, la temperatura della pelle, ecc.

L’apporto delle finestre Internorm è ovviamente fondamentale, con una gamma di modelli estremamente ampia per le dimensioni del modulo: le doppie finestre nei due materiali HV350 e KV440, l’alzante scorrevole in legno/alluminio HS330 e gli elementi fissi completamente a “tutto vetro” HX300 Panorama.

Inoltre, ha trovato spazio anche il nuovissimo KF310, a testimonianza delle sue doti tecniche straordinarie.

Infine, per entrare e uscire dalla casa, è stato scelto il portoncino più bello, il modello in legno/alluminio HT410.

Le dimensioni di Biosphera 3.0 saranno: 15 m x 3 m x 3,4 h, con un peso di 26 ton.

Oltre agli argomenti efficienza energetica e comfort Biosphera ha sempre suscitato notevole interesse anche su altri temi dell’edilizia innovativa: le costruzioni a moduli precostruiti in stabilimento che permettono realizzazioni di grandi edifici in tempi brevi ma di una qualità costruttiva che solo chi produce “fuori cantiere” e in ambiente controllato può ottenere.

I tecnici dell’esercito hanno invece soprattutto apprezzato che un modulo abitativo viaggiante ad alto comfort possa essere reso abitativo in un’ora con due persone.

Il progetto, promosso da Aktivhaus, raccoglie un network di collaborazione attualmente composto da 5 dipartimenti di 4 università, 6 start up, 3 enti certificatori, 25 tecnici tra interior designer, architetti, ingegneri, biologi, fisici, medici e neuroscienziati.

La realizzazione è prevista per l’estate 2018, quando la nuova casa ad energia zero inizierà il suo percorso in Italia, paese che offre con i suoi diversi climi, un campo ideale per testare le tecniche costruttive delle abitazioni. Verrà poi esposta anche in Svizzera e in Spagna.